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Saint Patrick's Well

Oggi vogliamo parlarvi della Leggenda del Pozzo di San Patrizio, una bella storia dalle origini irlandesi. Esiste un detto: “E’ come il Pozzo di San Patrizio”, per riferirsi a un qualcosa che richiede sforzo, energie soprattutto economiche ma non produce i risultati sperati. Ma facciamo un passo indietro: siamo nel Medioevo e ci troviamo in Irlanda, nei pressi di Lough Derg, un piccolo lago della Contea di Donegal. Nel isolotto di Sation in mezzo al lago esisteva una caverna dove San Patrizio, patrono d’Irlanda, si raccoglieva in preghiera. Aveva scelto questo come luogo ideale per la sua meditazione. La caverna veniva utilizzata da San Patrizio per invitare e coinvolgere i fedeli più increduli: se avessero avuto il coraggio di avventurarsi in quella caverna e di arrivare fino in fondo, in cambio avrebbero ottenuto la remissione dei peccati e l’accesso al Paradiso. La caverna ben presto divenne meta di pellegrinaggio e lo rimase fino al 1497, quando Papa Alessandro VI impose la chiusura della grotta. In seguito venne riaperta e poi di nuovo chiusa dal governo irlandese nel 1632. Infine di nuovo riaperta da re Giacomo II e chiusa per l’ultima volta nel 1780.

Questa la leggenda, ma ora veniamo a noi. Esiste in Italia un pozzo di San Patrizio e perché è chiamato così? Certamente, è quello di Orvieto, in Umbria, una bellissima e suggestiva cittadina in provincia di Terni. Il pozzo è un esempio ingegneristico unico al mondo di perfetta armonia architettonica. Costruito nel 1527 da Antonio da Sangallo per volontà di Papa Clemente VII, il pozzo venne realizzato per garantire acqua alla cittadina di Orvieto in ogni momento dell’anno, in caso di calamità oppure per un prolungato stato di assedio. Papa Clemente VII ordinò la costruzione del pozzo durante la sua permanenza ad Orvieto: rifugiato nella città durante il sacco di Roma, affidò il progetto al geniale architetto che realizzò una vera e propria opera di ingegneria idraulica.

A sezione circolare, il pozzo è profondo 62 metri e largo 13. Attorno alla canna girano a spirale due scale a chiocciola progettate in modo tale da correre sovrapposte l’una all’altra senza mai incrociarsi. L’ingegnoso sistema elicoidale di scalini permetteva infatti agli animali da soma utilizzati per trasportare acqua attinta dal fondo della cavità, di non intralciare il cammino di chi risaliva in superficie. 248 sono gli scalini per ogni scalata: man mano che si scende la luce, penetrando dalle 72 finestre distribuite lungo tutta la lunghezza del pozzo, diviene più soffusa. La penombra lascia intravedere un piccolo ponte che collega le due scalinate: sul fondo emerge l’acqua, alimentata dalla fonte di San Zeno.

Il pozzo si trova vicino al tempio etrusco del Belvedere e alla rocca, denominata “Fortezza dell’Albornoz”. Il pozzo fu progettato per un uso combinato con la rocca fortificata e per questo motivo, all’epoca della sua costruzione, veniva chiamato il “Pozzo della Rocca“. Solo durante l’ottocento assunse il nome attuale di Pozzo di San Patrizio, a simboleggiare proprio il percorso spirituale dell’animo umano, come indicato dalla leggenda del santo irlandese, custode della grotta senza fondo, il pozzo appunto, in cui i fedeli potevano convincersi delle atrocità delle pene dell’inferno e chiedere il perdono dei peccati. Negli anni, il pozzo divenne luogo di attrazione vera e propria per tutti i visitatori che passavano per Orvieto e tale è rimasto fino ad oggi. Sei curioso di visitare questa suggestiva opera di ingegneria e architettura? Vedi per gli orario: Pozzo di San Patrizio

Meravigliosa Umbria ti propone un fantastico itinerario in bicicletta con tappa ad Orvieto. Vuoi saperne di più? Clicca al seguente link Umbria e Toscana:sulle orme degli Etruschi e dei Romani

 

St.Patrick's Well
Pozzo San Patrizio, picture from Zorro 2212